
Finalmente dopo quasi due anni sono riuscito a vedere questo film (complice Netflix che lo ha pubblicato). Non posso dire di averlo trovato brutto, però mi ha lasciato un po’ perplesso.
Partiamo dall’inizio….
Il film di Mamoru parla della giovane Suzu che in seguito ad un incidente perde la madre. Quest’ultima per salvare una bambina che stava affogando perde la vita e lascia la piccola Suzu da sola col padre. La protagonista cresce credendo di valere meno della bimba salvata dalla madre, diventa schiva e molto solitaria; questo rende i rapporti col padre freddi e distaccati.
Quando la madre era in vita coltivava la passione per la musica e per il canto, passione trasmessa alla figlia, ma in seguito all’incidente messa da parte e non più coltivata.
Nel mondo ambientato in Belle la tecnologia ha fatto passi da giganti: grazie ad un dispositivo e tramite un Avatar chiamato AS è possibile connettersi ad una realtà virtuale in cui si può essere chi si vuole. Suzu diventerà Belle e avrà le sembianze di una sua compagna di scuola davvero molto carina.
All’interno di questo mondo Suzu troverà di nuovo la voglia di cantare, facendosi conoscere da tutti e diventando la cantante più famosa di U.
Durante uno dei suoi concerti irromperà la Bestia che stravolgerà la vita di Belle in un misto di amore e di aiuto il cui confine diventerà sempre più sottile. Altro non voglio aggiungere per non spoilerare il resto del film.

La colonna sonora è davvero piacevole ed i disegni molto curati, tuttavia il film scimmiotta il film Disney la Bella e la Bestia (volutamente senza troppo nascondersi). Il film in questo confronto perde un pochino, tuttavia il prodotto è godibilissimo, in particolare per tutti gli amanti del genere Isekai (vedi Sword Art Online ndr).