Ho trovato su Netflix questo adattamento di un manga chiamato (異世界おじさん Isekai Ojisan?, lett. “Lo zio da un mondo diverso”), purtroppo tutto in lingua originale, ma devo dire che se sulle prime mi aveva un pochino lasciato perplesso, poi è riuscito a conquistarmi e l’ho trovato veramente divertente!
L’anime racconta la storia di Takafumi Takaoka, che va a trovare suo zio in ospedale dopo che questi si è risvegliato da un coma durato 17 anni. Lo zio spiega che in realtà ha vissuto in un altro mondo chiamato Granbahamal e per dimostrarlo cercherà di fare qualche incantesimo che ha imparato nell’altro mondo. All’inizio i suoi incantesimi non funzioneranno, ma quando lo zio inizierà a pronunciarli in giapponese, scoppierà il caso.

Takafumi decide, quindi, di far trasferire lo zio a casa sua e insieme alla sua amica d’infanzia Sumika Fujimiya, aiuta lo zio ad adattarsi alla società moderna mentre cerca di recuperare i suoi ricordi dell’altro mondo.
Le giornate passeranno con i due ragazzi che visionano su uno specchio magico i ricordi delle avventure vissute dallo zio nell’altro mondo, di come essendo la persona più brutta dell’intera dimensione, era trattato alla stregua di un troll e di come l’avvenente Elfa si sia innamorata perdutamente di lui, ma quest’ultimo non se ne è mai accorto. Lo zio, invece, grande amante della Sega rimetterà in piedi la vecchia console per giocare a tutti i giochi che si è perso in questi 17 anni.


Non mancheranno le gag e le allusioni sul rapporto con l’Elfa.
Troveranno anche un modo per guadagnare grazie alle capacità dello zio, trasformandolo in un moderno Youtuber e raccimolando soldi in base alle visualizzazioni in video sempre più assurdi e “divertenti”.
L’anime è composto da 13 episodi, un po’ nel classico stile che ormai hanno preso tutte le produzioni di Netflix e Prime. E’ un prodotto senza troppe pretese e molto godibile. Al momento non si sa né se verrà mai prodotta una seconda stazione, né se verrà mai tradotta in italiano. Ad ogni modo visto che il prodotto non è di grande pretese può andare benissimo così.