Benvenuti nella recensione di un gioco da tavolo che vi farà sentire come un cacciatore di mostri epico… almeno fino a quando non dimenticherete di schivare l’attacco di una bestia enorme e verrete spalmati sul tabellone come marmellata su una fetta di pane.

Componenti e Materiali
Le miniature? Strepitose! Quando le tiri fuori dalla scatola, sembrano dirti: “Preparati, umano, stasera sei al tavolo… per cena.” Sono così grandi e dettagliate che ti viene voglia di pittarle e esporle in salotto con la scritta: Non toccare… Trofei di caccia imbalsamati.
Le carte sono di buona qualità e piacevoli al tatto… quasi ti dispiace giocarle perché sai che finiranno coperte da sudore, lacrime e soprattutto patatine untissime.
Consiglio sleeves a manetta soprattutto per le carte dei mazzi giocatore.




Meccaniche di Gioco
Il sistema di gioco è basato su carte, desiderio furibondo di fare danno al bestione, combo e una sana dose di “Ok, questa volta ce la facciamo!” seguito immediatamente da “Oh razzo…., ho sbagliato tutto!”.
Ogni cacciatore ha il proprio mazzo personalizzato. Le carte rosse sono per attaccare, quelle blu per manovrare, quelle gialle per parare e quelle verdi per schivare. Spoiler: dimenticherete sempre di giocare la verde proprio quando serve.
I mazzi possono essere variati a seconda delle armi e armature che forgerete… si i mostri “droppano” ingredienti e con quelli potrete farvi l’equip elementale che avete sempre desiderato… una sciccosissima spadona di fuoco, un elmo di corno (non con le corna…), borsetta di coccodrillo e scarpa di serpente…. I pezzi di equip forniscono ulteriori abilità e i punti vita del vostro hunter quindi prima di iniziare uno scenario non dimenticatevi ne lo spazzolino da denti ne di prendere ed usare i pezzi di equip più adeguati ad affrontare l’elemento a cui il mostrone è più suscettibile come i guanti del tuono che avete lucidato il giorno prima per affrontare l’uccello dalle piume d’acciaio.

Ovviamente la pesca delle carte rappresenta il fattore “C” ehm…. randomico del gameplay. Affronterete momenti bui con delle mani che piangono come il mitico piatto del poker oppure scavando su internet troverete delle build di mazzi che girano talmente powa che potreste ritrovarvi l’intero mazzo in mano con conseguente addormentamento dei vostri amici hunter di fianco a voi in attesa del loro turno….soprattutto se la vita vi impone di giocare solo il venerdì sera e vi alzate mediamente alla 6 di mattina infrasettimanale!
La gestione della stamina è essenziale: ogni carta per essere giocata consuma energia che si ottiene scartando le carte che non si vogliono giocare….quindi bisogna pianificare. Traduzione? Fate i furbi e finirete stanchi come dopo una maratona. Pianificate bene e… beh, finirete comunque stanchi, ma almeno avrete giocato qualche carta e fatto qualche danno con stile.

La vostra posizione sul board conta… non a livello di un gioco come il mitico Twister ma se siete nel posto sbagliato al momento sbagliato dite pure bye bye a un pezzo della vostra armatura o peggio se avete rotto tutti i pezzi beh…alla vostra carriera da cacciatore…
I mostri sono guidati da un sistema di azione reazione molto bello ritagliato sul comportamento che si presume un mostro abbia…Che ti puoi aspettare da uno scarabeo giga che mangia fulmini e deietta tempeste? Che se lo attacchi lui si carica e dopo ti fa piangere piu’ forte….
Infine menzione alle storie e alla modalità campagna che corredano ed uniscono con una fase narrativa i capitoli della campagna stessa.
Esperienza di Gioco
Dopo ore di gioco, posso dire che Primal: The Awakening è davvero divertente, ed anche una palestra mentale…. Se pensavate che la collaborazione fosse facile, aspettate di vedere il vostro amico gridare: “Perché hai giocato QUELLA carta?!” mentre il mostro vi impala come lo spiedo di un bbq estivo.
L’ambientazione è fantasy medioevale: sembra di essere in un episodio della fortunata serie di videogiochi Monster Hunter in cui, però, puoi anche mangiare una pizza senza che il controller ti scivoli di mano. Ogni mostro ha abilità uniche, e la varietà è tale che non vi stancherete presto. Beh, fisicamente sì, ma vale la pena.

Conclusione
Primal: The Awakening è un gioco per chi ama i combattimenti epici, le decisioni strategiche e il suono della propria sconfitta. Certo, c’è una curva di apprendimento ripida soprattutto se tra i vostri amici c’è chi vuole parlare di cosa ha combinato il suo gatto con il suo albero di natale invece di concentrarsi sul board… tuttavia, dopo le prime partite sarete più coordinati di una boy band degli anni ’90.
Bella lì Reggie Games! Io vi ho foundato su Kickstarter non perché molti dei creatori sono italianissimi ed il campanilismo sia parte di noi….ma perché ci sono tante idee nuove e su una scala da 0 a 10, gli do un 8. Bel giocone! Non è un 10 solo perché i mostri non cucinano la cena e quello, tra uno scenario ed un altro, tocca sempre a me… Ma hey, nessuno è perfetto… certe cose non si possono chiedere ad un drago enorme risvegliatosi per sfondare il pianeta e con varie altre manie di grandezza!
Buon divertimento!
Disclaimer: questa è una recensione spontanea e indipendente non finanziata o sponsorizzata in alcun modo.